GoDominicanRepublic.com https://www.godominicanrepublic.com/it/ Sat, 14 Jan 2023 17:14:37 +0000 it-IT hourly 1 Mete green in Repubblica Dominicana https://www.godominicanrepublic.com/it/2018/03/28/dove-andare/samana-it/mete-green-in-repubblica-dominicana/#utm_source=rss&utm_medium=rss Wed, 28 Mar 2018 22:07:37 +0000 http://www.godominicanrepublic.com/?p=57234 La penisola di Samanà, nella zona nord-orientale della Repubblica Dominicana che affaccia sull’Atlantico, è un vero concentrato di tesori naturali, a partire dal Parco Nazionale Los Haitises, nella Top 10 delle regioni da visitare nel 2018 di Lonely Planet. Nelle vicinanze del Parco, si trova un eco-lodge tra i più suggestivi: Paraiso Caño Hondo, composto da piccole casette adagiate su colline verdeggianti e immerse nella […]

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La penisola di Samanà, nella zona nord-orientale della Repubblica Dominicana che affaccia sull’Atlantico, è un vero concentrato di tesori naturali, a partire dal Parco Nazionale Los Haitises, nella Top 10 delle regioni da visitare nel 2018 di Lonely Planet.

Nelle vicinanze del Parco, si trova un eco-lodge tra i più suggestivi: Paraiso Caño Hondo, composto da piccole casette adagiate su colline verdeggianti e immerse nella natura endemica di Sabana de la Mar. Inserito da Forbes nella Top 10 mondiale dei green resort, Paraiso Caño Hondo è il primo e unico resort della Repubblica Dominicana situato all’interno di un parco acquatico naturale, le cui piscine e cascate sono alimentate dalle acque del fiume Jibales.

Nel rispetto dell’ambiente, il lodge è stato completamente realizzato con materiali locali e decorato con ornamenti naturali come le foglie di Annona e di Guaranà, per un’esperienza 100% green. Nei suoi 3 ristoranti è facile avvistare gli uccelli locali che, avvicinandosi al tavolo, vengono a prendere il cibo direttamente dalla mano. Questa zona è infatti molto rinomata tra gli appassionati di birdwatching, di giorno si possono scorgere nel proprio habitat naturale pappagalli, corvi, colombe turchesi, dulus dominicus (uccello delle palme) e altri bellissimi uccelli esotici, mentre di notte si avvistano lucciole, cocuyos e il gufo cinerino.

Oltre a Paraiso Caño Hondo la baia di Samanà ospita un altro gioiello eco-turistico Cayo La Farola adiacente a Cayo Levantado. Qui le lunghe spiagge dorate contornate da palme da cocco trasmettono una sensazione di grande libertà e i numerosi scorci panoramici mostrano la grande varietà di vegetazione dell’isola. I visitatori di Cayo Farola possono seguire un percorso ecologico di 45 minuti, che si snoda lungo 5 diversi sentieri da cui è possibile osservare 75 specie di piante endemiche ed esotiche.

Dal belvedere El Tutú è possibile ammirare a 360° la baia di Samanà e fare whale watching senza addentrarsi in alto mare. Inoltre l’azzurro limpido del mare, il verde brillante della natura e la calda luce del sole rendono questo angolo della Repubblica Dominicana una meta ideale per gli amanti della fotografia che vogliono immortalare la propria vacanza con scatti e video ricordo. Attualmente per raggiungere Cayo La Farola è necessario un tragitto di 15 minuti in barca, durante il quale è possibile visitare Cayo Levantado e fare snorkeling tra i coralli.

Per le foto, si ringrazia il Ministero del Turismo della Repubblica Dominicana.


Post originale: http://www.viaggiamocela.it/2018/03/28/due-mete-green-da-non-perdere-in-repubblica-dominicana/?utm_source=rss&utm_medium=rss

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Cosa vedere in Repubblica Dominicana in una settimana https://www.godominicanrepublic.com/it/2018/02/20/dove-andare/la-romana-it/cosa-vedere-in-repubblica-dominicana-in-una-settimana/#utm_source=rss&utm_medium=rss Wed, 21 Feb 2018 03:44:07 +0000 http://www.godominicanrepublic.com/?p=56333 written by Laura | Repubblica Dominicana | 20/02/2018 Cosa vedere in Repubblica Dominicana Cosa vedere in Repubblica Dominicana. Quest’inverno il mio ragazzo ed io abbiamo deciso di organizzare una fuga ai Caraibi nel bel mezzo del mese di Gennaio! La nostra scelta è caduta sulla Repubblica Dominicana, meta ideale per un soggiorno di mare, con una bellissima […]

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written by Laura | Repubblica Dominicana | 20/02/2018

Cosa vedere in Repubblica Dominicana

Cosa vedere in Repubblica Dominicana. Quest’inverno il mio ragazzo ed io abbiamo deciso di organizzare una fuga ai Caraibi nel bel mezzo del mese di Gennaio! La nostra scelta è caduta sulla Repubblica Dominicana, meta ideale per un soggiorno di mare, con una bellissima storia da raccontare. Avendo a disposizione una settimana piena siamo così riusciti a visitare diverse località. Vi racconto nei dettagli il nostro itinerario di viaggio!

Cosa vedere in Repubblica Dominicana in una settimana

Prima di incominciare, una considerazione su quando andare in Repubblica Dominicana. Ci sono solo 2 stagioni: una secca, da fine Novembre a metà Maggio, in cui spirano gli alisei, i temporali sono rari e la temperatura si aggira tra i 28° ed i 29°C; l’altra invece da fine Maggio a metà Novembre è umida, con piogge più intense e frequenti. Proprio in quest’ultima stagione, in particolare tra Settembre ed Ottobre, si possono formare gli uragani. Il mese di Gennaio ci è stato consigliato come il mese in assoluto migliore per visitarla.

Veniamo ora al nostro viaggio. Santo Domingo ci ha accolto con 28°C dopo un lungo volo da Malpensa con scalo tecnico di due ore a New York!

GIORNO 1.
Il nostro itinerario parte dalla capitale della Repubblica Dominicana, Santo Domingo. Decidiamo di dedicarle tutta la nostra prima giornata, che trascorriamo quasi nel quartiere più caratteristico: la Zona Colonial. Si tratta dell’unico insediamento ancora esistente creato da Cristoforo Colombo e dagli altri esploratori spagnoli all’arrivo nel Nuovo Mondo, insediamento dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO nel 1990. Scopriamo un quartiere vivacissimo, dove la storia e l’attualità sono profondamente amalgamate. Si cammina e non si è mai da soli, ritrovandosi tra ballerini di strada, pittori che vendono i loro quadri dai colori vividissimi, giovanissimi suonatori di tromba che incantano al ritmo di Despacito. Come a Cuba ed in tutti i Caraibi, anche qui le case sono dipinte ciascuna di un colore diverso e riprendono tutte le tonalità dell’arcobaleno!

 

GIORNO 2.
Lasciamo la capitale per raggiungere la seconda tappa del nostro viaggio in Repubblica Dominicana: Punta Cana, la punta orientale dell’isola, per 3 giorni. Frilman, il nostro simpaticissimo autista (vi lascio il suo numero se aveste anche voi bisogno di un autista quando vi troverete lì: +1 (829) 262-3988), ci passa a prendere alle 10 con la sua auto e ci accompagna al Tortuga Bay Punta Cana Resort & Club, membro dei Leading Hotels of the World.

Posiamo subito la valigia nella nostra camera. In perfetto stile coloniale, molto bianca, pulita e spaziosa: c’era un grande bagno con la doccia e la vasca, un romantico letto a baldacchino (utilissimo per tenere lontane le zanzare durante il sonno), una chaise-longue, una cabina armadio, una terrazza privata con due sdraio e un tavolino con sedie, attrezzato per fare colazione in camera. E una vista stupenda sul parco del Resort, sulla spiaggia e sul Mar dei Caraibi.

Ho trovato ad aspettarmi un dolcissimo regalo di benvenuto direttamente dalla boutique Oscar De La Renta interna al resort: un pacchettino con all’interno un set di tovagliette in puro lino di color rosso accesso, con stampe tipiche della Maison! Pensate che il Resort è stato progettato tutto dallo stilista Oscar de la Renta, che ho scoperto essere nato proprio a Santo Domingo!

Ognuna delle suite del Tortuga Bay è dotate di una golf cart personale, perfetta per girare per il Resort che è veramente immenso! Così anche noi siamo partiti alla sua scoperta a bordo di una golf cart tutta nostra, guidata da Manu! Tra fitte palme scopriamo i vari ristoranti, la piscina, la SPA, la palestra, il campo da tennis e un affaccio su una spiaggia di soffice sabbia bianca e acqua cristallina!

Per cena ci dirigiamo a La Yola Restaurant, ristorante di pesce dall’architettura molto particolare. Sembra infatti di cenare a bordo di un’elegante barca di legno in mezzo al mare! Abbiamo ordinato il pescato del giorno, che ci è stato servito con verdure e deliziosa yucca fritta.

 

GIORNO 3.
La colazione al Tortuga Bay è un tripudio di dolci e cupcake colorati che fanno venire l’acquolina in bocca! Subito dopo partiamo per la nostra prima escursione in barca, direzione Isla Saona. Questa isoletta fa parte del Parco Nazionale dell’Est ed è un’isola dalla bellezza innegabile. Essendo Gennaio non era molto affollata: bastava camminare qualche minuto per staccare il gruppo di turisti e raggiungere la propria personale oasi di pace: sabbia bianca, alte palme da cocco e acque meravigliosamente limpide.

Isla Saona può essere visitata solo con un’escursione di una giornata in quanto non esistono strutture ricettive. La nostra escursione prevedeva per l’andata una speed boat mentre per ritorno un bellissimo giro in katamarano. Così da godersi ogni secondo del tramonto.

Arrivata nella nostra suite un’altra sorpresa: un bagno caldo preparato per noi con petali di bouganvillea!

Per cena abbiamo provato il Bamboo Restaurant, situato a bordo piscina. Il menù combina cibo di provenienza locale con influenze mediterranee per una varietà di innovativi piatti fusion. Io ho preso gli spaghetti all’astice ed erano davvero squisiti.

 

GIORNO 4.
Dedichiamo la mattinata alla scoperta della riserva ecologica del Tortuga Bay Resort, la Reserva Ecologica Ojos Indígenas, protetta dalla fondazione Grupo Puntacana Foundation. Nella zona di Punta Cana non ci sono fiumi e per raggiungere l’acqua fresca si deve scavare. Qui viene filtrata l’acqua nera del sottosuolo per poterla poi riutilizzare nel Resort ad esempio per irrigare i campi da golf. Inoltre viene ricreato un habitat naturale per permettere un’agricoltura sostenibile. Sempre qui viene coltivata tutta la verdura che viene poi venduta e cucinata nel resort, sia per gli ospiti che per le persone che vi lavorano.

In questa riserva si possono osservare varie specie animali: il pato espinoso (una specie di papera con un bellissimo becco blu), il white cheeked puntail o codone guance bianche (una specie di anatra di colore bianco), la tilapia (un pesce di fiume) e varie specie di uccelli tra cui il mockingbird (mimo, che imita i suoni che sente) e la cigua palmera, simbolo nazionale della Repubblica Dominicana.

Nella riserva c’è anche un apiario. Oltre 400 alveari producono ogni anno circa 7.500 litri di ottimo miele. Quello prodotto dal 15 Dicembre al 15 Giugno è di colore chiaro, quello prodotto nella restante parte dell’anno di colore scuro. Mi hanno spiegato che ci sono diversi tipi di api, le quali hanno uno stupefacente senso dell’orientamento: possono volare allontanandosi anche fino a 2/3 km nella foresta, riuscendo sempre a ritrovare il proprio alveare!

La Foundation è molto attenta allo sviluppo della comunità locale e ciclicamente organizza workshop per i cittadini dominicani al fine di istruirli su come gestire le proprie finanze e diventare imprenditori. In particolare ora c’è un programma che aiuta gruppi di donne a produrre e vendere oggetti realizzati a mano riciclando sacchetti di plastica. Ho visitato il loro negozietto e mi hanno regalato una borsa ed un portachiavi! Hanno uno store anche presso l’aeroporto di Punta Cana.

Dopo la passeggiata siamo arrivati nella laguna, che si chiama Yauya Lagoon: ne ho approfittato subito per tuffarmi nella meravigliosa acqua dolce che dicano possieda proprietà in grado di ringiovanire la pelle di viso e corpo!

Per pranzo siamo andati da Mare Restaurant, ristorante sulla spiaggia che offre un menù particolare, tutto realizzato con prodotti provenienti dalla riserva ecologica, quindi entro i 5 km di distanza!

Dopo pranzo ci siamo concessi un po’ di relax sulle amache accanto alla spiaggia e poi siamo andati a fare un massaggio alla Six Senses Spa at Punta Cana.

Nel tardo pomeriggio abbiamo salutato Punta Cana per spostarci al Viva Wyndham Resort Samanà, dove siamo stati accolti da due scenografici cocktail realizzati ognuno dentro un’ananas! Si tratta di un resort riservato agli adulti e si trova in una location davvero esclusiva, nella località Las Terrenas nella penisola di Samanà! Anche qui le camere sono ampie e dotate di ogni comfort e sono tante le attività offerte: dalla spa alla palestra, dalla piscina alla spiaggia e agli sport acquatici!

 

GIORNO 5.
Il V Samanà organizza numerose ed interessanti escursioni. La prima che abbiamo scelto è stata quella che portava in uno dei luoghi più suggestivi della Repubblica Dominicana. A cavallo, tra sentieri sterrati, in mezzo alla natura,  fino a raggiungere una cascata bella da mozzare il fiato: El Salto Del Limòn. Alta 50 metri, è possibile fare il bagno, prestando attenzione agli spruzzi e al vento fortissimo. Un’esperienza davvero indimenticabile!

Per cena siamo tornati nel resort e, avendo mangiato pochissimo a pranzo, abbiamo deciso di fare un aperitivo nel bar sulla spiaggia, ordinando la pizza margherita ristorante italiano del resort. Una pizza buonissima che non ha deluso le aspettative, tanto che abbiamo deciso di fermarci anche a cena.

E per non farci mancare nulla, prima di andare a dormire abbiamo fatto un salto a El Hip, un cocktail bar interamente ricoperto da coloratissime maioliche!

 

GIORNO 6.
L’ultimo giorno in Repubblica Dominicana decidiamo di fare una nuova gita in katamarano. Prima tappa in una baia di acqua cristallina dove ci siamo divertiti a fare snorkeling ed osservare un antico relitto sommerso. Seconda tappa Cayo Levantado, isola caraibica meravigliosamente perfetta di appena 1 km quadrato! Qui ci siamo divertiti a scattare alcune immagini con il drone: è sempre bellissimo trovare dei posti in cui farlo volare senza alcune restrizioni.

GIORNO 7.
E’ giunta l’ora di rientrare in Italia!

Spero, come sempre, che i questi consigli possano esservi utili in caso stiate organizzando un viaggio in Repubblica Dominicana!

Auguro a tutti voi uno splendido martedì!


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La Repubblica Dominicana non delude mai! Il mio ritorno vent’anni dopo… https://www.godominicanrepublic.com/it/2018/02/11/suggerimenti/la-repubblica-dominicana-non-delude-mai-il-mio-ritorno-vent-anni-dopo/#utm_source=rss&utm_medium=rss Sun, 11 Feb 2018 21:12:52 +0000 http://www.godominicanrepublic.com/?p=57187 Scritto da Pamela Cazzaniga on 11/02/2018 Il caldo dei tropici in inverno, il mare cristallino, le spiagge contornate da palme, la gente allegra, la musica, le aragoste e la mama guana: tutto questo lo si trova in repubblica dominicana, un paradiso terrestre dove svernare durante i mesi più freddi ma soprattutto dove non ci annoia mai! Bayahibe, Repubblica […]

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Scritto da Pamela Cazzaniga on 11/02/2018

Il caldo dei tropici in inverno, il mare cristallino, le spiagge contornate da palme, la gente allegra, la musica, le aragoste e la mama guana: tutto questo lo si trova in repubblica dominicana, un paradiso terrestre dove svernare durante i mesi più freddi ma soprattutto dove non ci annoia mai!

Bayahibe, Repubblica Dominicana.
La Repubblica Dominicana , conosciuta da tutti come “Santo Domingo”, non è cambiata molto in questi ultimi vent’anni. Mi recai per la prima volta nel Gennaio del 1998, a soli nove mesi dal tragico incidente stradale che mi costrinse su una sedia a rotelle. Quel viaggio mi è sempre rimasto nel cuore e la voglia di tornarci è sempre stata tanta. Così, esattamente vent’anni dopo, nel Gennaio 2018, sono ripartita per quella stessa destinazione cambiando però zona. Il mio primo soggiorno lo trascorsi a Punta Cana, graziosa cittadina posta sulle coste dell’Oceano Atlantico, mentre ora mi sono recata a Bayahibe.

In realtà, l’isola che ospita la Repubblica Dominicana   assieme ad Haiti, si chiama Hispaniola ed è una delle maggiori delle Grandi Antille. E’ bagnata dall’Oceano Atlantico e dal Mar dei Caraibi ed è situata tra Cuba ed il Porto Rico. Hispaniola fu scoperta da Cristoforo Colombo ed è stata la prima colonia europea nel Nuovo Mondo. E’ molto conosciuta e frequentata dai turisti per il suo meraviglioso mare caldo e cristallino, per le spiagge lunghe e bianche contornate da palme e anche per l’allegria che da sempre la caratterizza. I dominicani sono una popolazione davvero unica, eccellente nel ballo latino-americano e strepitosa nel coinvolgere ogni singola persona che si presta a trascorrere una vacanza in uno dei tanti luoghi di villeggiatura.

Ho scelto di recarmi sulla costa caraibica della Repubblica Dominicana, esattamente a Bayahibe, famosa per i suoi fondali limpidi adatti alle immersioni. Bayahibe è situata nella provincia di La Altagracia, e nonostante oggi sia piena di strutture turistiche, era in origine un villaggio di pescatori. Tutt’oggi questo paesino vive di pesca e di turismo. Dista 30 km dall’aeroporto di La Romana e circa due ore di pullman dalla capitale Santo Domingo. Il cuore pulsante dove si susseguono negozi di souvenir e locali tipici prende il nome di Dominicus Americano. Qui è possibile acquistare oggetti ricordo da tenere con se, assaggiare le prelibatezze dominicane e usufruire dell’unica banca disponibile della zona. La via principale è pedonale ed è parallela ai villaggi turistici più gettonati per gli italiani. Le spiagge di Bayahibe sono piene zeppe di turisti che hanno voglia di approfittare del caldo durante i mesi più freddi. Come dargli torto! Anche io amo rifugiarmi ai Caraibi durante i gelidi mesi invernali!

Cosa fare a Bayahibe e dintorni: visitare la cittadina de la Romana per immergersi nella vera cultura dominicana. Il Parco Centrale Duarte è totalmente accessibile in sedia a rotelle tramite rampe e passeggiando nel parco ci si imbatte nella popolazione locale sempre disponibile a scambiare quattro chiacchiere. Non molto lontano dall’aeroporto si trova un villaggio da favola, dove sembra di tornare indietro nel tempo. Trattasi di Altos de Chavon, creato in passato da un italiano che pare avesse nostalgia del Bel Paese. Trascorrere un’intera giornata alla spiaggia Minitas, appartenente al complesso unico al mondo di Casa del Campo.

Il taccuino di agenda viaggi

Accessibilita’ generali in sedia a rotelle
Per quanto riguarda le strutture ricettive non vi sono problemi. In loco ve ne sono diverse adatte ad ospitare clienti disabili. Non posso dire la stessa cosa dell’isola in generale. Le imbarcazioni utilizzate nelle escursioni non sono munite di pedana, i locali e i ristoranti non hanno la rampa d’accesso e non vi sono bagni per disabili. Ma devo spezzare una lancia a favore di quest’isola: ha una popolazione attenta e generosa verso i diversamente abili. Non serve nemmeno chiedere aiuto in quanto sono loro i primi a darci il proprio supporto assistendoci nello svolgere qualsiasi cosa, in qualsiasi luogo e in ogni momento della giornata!

Imperdibile
Isola di Saona. Si trova al largo della punta sud-orientale della Repubblica Dominicana ed è meta ambita di escursione per le sue spiagge orlate da palme altissime, per le mangrovie e per la barriera corallina. Saona occupa un’area di 110 km quadrati e fa parte del Parque Nazionale dell’Este in quanto è zona protetta. Per accedere al suo meraviglioso parco naturale bisogna pagare cinque dollari. Fu scoperta da Michelle Decuneo, membro dell’equipaggio del navigatore Cristoforo Colombo. Decuneo era originario di Savona, città dalla quale l’isola prese il nome. Si parte dal porto di Bayahibe in catamarano dove balli e cuba-libre tengono compagnia durante le quasi due ore di navigazione. Una volta sbarcati sull’isola si ha tempo libero per il pranzo a buffet, per fare bagni di sole, oltre che a tuffi nelle meravigliose acque di colore azzurro-verde, o per esplorare i dintorni a piedi. Il ritorno viene effettuato con una barca veloce che fa tappa alle piscine naturali. Ampie 800 mq sono profonde solo un metro e sono state scelte per girare una parte del film “Pirati dei Caraibi”. Un vero paradiso terrestre dove rilassarsi o godere appieno della natura ancora incontaminata. Già perché sull’isola di Saona è vietato costruire resort e ogni altro tipo di struttura alberghiera.

Dove mangiare
Il pesce la fa da padrona a Santo Domingo. Aragoste, crostacei, calamari, salmoni, branzino e chi più ne ha più ne metta! Vi consiglio vivamente il ristorante COMMODORO a Bayahibe, gestito da un’italiana trasferitasi in loco più di dieci anni fa. Il pesce è fresco ed il suo fritto misto è gustoso a tal punto da sciogliersi in bocca. Ristorante LA CASITA a La Romana, col suo ambiente total white accogliente e raffinato allo stesso tempo. Piatto consigliato: grigliata mista con verdure. Ottimi anche i cocktail. Ristorante pizzeria LA CUEVA a Dominicus Americano dove con 35 dollari, bevande escluse, si può godere del menù pesce composto da antipasti misti, pasta al granchio o all’aragosta e un’aragosta a testa cucinata a piacimento. Non scordatevi di assaggiare come digestivo la Mama Guana, bevanda tipica della Repubblica Dominicana. E’ composta con sette tipi di radici lavate per tre o quattro volte col gin per poi essere integrate con rum e vino rosso!

Dove dormire
Complesso Weare Cadaques a Bayahibe, situato direttamente su una bella spiaggia davanti al Mar dei Caraibi. A soli 9 km dall’aeroporto di La Romana. Si ha la possibilità di scegliere tra l’opzione all-inclusive o l’affitto di uno dei tanti appartamenti disponibili di varie metrature. L’intera struttura è totalmente handicap-friendly, priva di barriere architettoniche eccetto per l’accesso alla spa e alla chiesa dove sono presenti qualche gradino. Pedana di legno per accedere alla spiaggia e al pontile del molo dove è possibile occupare le sdraio disponibili per prendere il sole. Due le piscine esterne, una grande con bar nel suo interno e una più piccola adiacente alla spiaggia. Il ristorante a buffet è aperto a colazione, pranzo e cena. All’interno del complesso c’è un piccolo market dove acquistare bevande e snack oltre a creme solari e qualche souvenir. Alla reception è possibile prenotare escursioni. Ideale per famiglie e per coppie che cercano relax e mare bello.


Post originale: http://www.agendaviaggi.com/la-repubblica-dominicana-non-delude-mai-mio-ritorno-ventanni/?utm_source=rss&utm_medium=rss

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Escursioni in Repubblica Dominicana: l’isola di Saona https://www.godominicanrepublic.com/it/2018/01/11/natura-ecoturismo/escursioni-in-repubblica-dominicana-l-isola-di-saona/#utm_source=rss&utm_medium=rss Fri, 12 Jan 2018 02:54:09 +0000 http://www.godominicanrepublic.com/?p=56293 di Letizia | 11/01/2018 Al largo della costa sud della Repubblica Dominicana, l’isola di Saona fa parte del Parco Nazionale dell’Est e rappresenta la classica isola caraibica da cartolina: ampie spiagge bianche, alte palme da cocco ed acque limpide. Un luogo di bellezza innegabile spesso raggiunto dai resort di Bayahibe e La Romana, ma non è necessario soggiornare in […]

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di Letizia | 11/01/2018

Al largo della costa sud della Repubblica Dominicana, l’isola di Saona fa parte del Parco Nazionale dell’Est e rappresenta la classica isola caraibica da cartolina: ampie spiagge bianche, alte palme da cocco ed acque limpide. Un luogo di bellezza innegabile spesso raggiunto dai resort di Bayahibe e La Romana, ma non è necessario soggiornare in queste strutture per visitarlo.

Come arrivare all’isola di Saona

Saona si può visitare unicamente con un’escursione in giornata che parte da Bayahibe poiché sull’isola è presente un villaggio abitato in origine da pescatori – Mano Juan – ma nessuna struttura ricettiva. L’escursione classica prevede quindi l’andata in speed boat, tappa alle cosiddette “piscine naturali”, una zona dove l’acqua arriva alle ginocchia e si possono vedere le stelle marine, mattinata in spiaggia, pranzo e rientro nel pomeriggio in un lento catamarano che impiega circa 2 ore. I prezzi vanno dai 40$ in su a persona ed includono il pranzo. Data la grande bellezza di questi luoghi, migliaia di persone raggiungono Saona ogni giorno e la maggior parte di queste acquista un’escursione classica che prevede la sosta in spiaggia nella punta occidentale dell’isola.

Ci sono poi delle escursioni di prezzo leggermente maggiore, che portano invece fino alla spiaggia più orientale e più tranquillaEl Canto de la Playa: ogni agenzia per giustificare il costo vi dirà che è l’unica a farlo, ovviamente non è vero ma in questa zona dovrete “convivere” con centinaia di persone anziché migliaia. Da qui vi porteranno a pranzo a Mano Juan e rientrerete sempre in speed boat anziché in catamarano.

Fino a qualche anno fa era possibile trovare abbastanza facilmente una lancia privata contrattando il prezzo in spiaggia ed evitando così le escursioni organizzate, ma da quel che ho avuto modo di capire la situazione è stata ora regolamentata in modo severo. Probabilmente è un bene per la sicurezza, ma il risultato è anche un mercato purtroppo monopolizzato dai tour di gruppo. Le escursioni con barca privata hanno un prezzo ancor più elevato e possono convenire solo se siete più di due persone.

La mia esperienza a Saona

L’escursione classica a Saona di cui vi ho parlato è condita da musica altissima, balli di gruppo, mozziconi di sigaretta buttati in spiaggia nonostante si sia in un parco naturale e tanto rum già alle 9 del mattino. Questo significa che per alcuni potrebbe essere un’esperienza meravigliosa e per altri un incubo.

Purtroppo rientro nella seconda categoria, perciò per prima cosa ho tentato di trovare una lancia privata, ma non essendo stato possibile ho quindi speso una cifra consistente (60€ a testa) per un tour che sembrava avere le caratteristiche migliori: Canto de la Playa, Mano Juan, visita ad un centro di salvaguardia delle tartarughe marine, passaggio accanto alla foresta di mangrovie.

Non so dirvi se la scelta sia stata migliore o meno, sicuramente il prezzo è incredibilmente caro e purtroppo quello di voler rovinare la pace di una spiaggia incontaminata con la musica a palla sembra essere un vizio diffuso, perciò almeno in barca dovrete rassegnarvi. E per quel che riguarda le stelle marine, negli anni la gran parte sono morte per colpa dei turisti che le prendevano in mano per farsi la classica foto (non fatelo mi raccomando!) perciò oggi le piscine naturali sono solo una scusa per bere rum con le gambe in acqua.

Se quindi riuscite a trovare una barca privata, magari se siete più di due persone così da ottenere anche un prezzo equo, vi consiglio di preferirlo assolutamente alle escursioni organizzate: fatevi portare al Canto de la Playa o semplicemente a Mano Juan, con 5 minuti di camminata avrete una spiaggia tranquilla tutta per voi per godervi davvero l’incanto di Saona.

Leggi anche: L’itinerario completo: cosa vedere in Repubblica Dominicana in 10 giorni


Post originale: https://www.mangiaviaggiaama.it/escursione-saona-santo-domingo/?utm_source=rss&utm_medium=rss

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A week in a paradise Republica Dominicana https://www.godominicanrepublic.com/it/2017/12/05/suggerimenti/a-week-in-a-paradise-republica-dominicana/#utm_source=rss&utm_medium=rss Tue, 05 Dec 2017 20:22:29 +0000 http://www.godominicanrepublic.com/?p=56780 Ho avuto la fortuna di viaggiare molto negli ultimi anni, di vedere posti incredibili e di conoscere persone meravigliose e per questo sono grata ogni giorno. Mi sono innamorata di molti luoghi, di alcuni così tanto che non vedo l’ora di tornarci e la Republica Dominicana è una di queste, complice il fatto che forse […]

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Ho avuto la fortuna di viaggiare molto negli ultimi anni, di vedere posti incredibili e di conoscere persone meravigliose e per questo sono grata ogni giorno.

Mi sono innamorata di molti luoghi, di alcuni così tanto che non vedo l’ora di tornarci e la Republica Dominicana è una di queste, complice il fatto che forse il Punta Cana Resort & Club Tortuga Bay è davvero il paradiso terreste.

Abbiamo scelto questo resort per la nostra Honeymoon, innamorati della struttura e posizione, quando siamo arrivati,  ogni singola cosa ha superato di molto le nostre aspettative!

Ora sembrerà scontato ma la spiaggia è davvero borotalco, la villa progettata da Oscar de la Renta fronte oceano un sogno, le persone stupende sempre pronte ad aiutarti, e il cibo ragazzi… adesso non voglio esagerare ma non ho mai mangiato così bene in tutta la mia vita, ogni singolo piatto era wow e il servizio, eccellenza pura.

E’ stata una delle settimane che porterò sempre con me insieme alla mia prima partita di golf, i racconti dello chef che mi hanno fatto commuovere, le ragazze della spa, Cesar il cameriere più dolce e gentile del mondo, la visita alla Riserva Ecologica Ojos Indigenas all’interno del resort, l’escursione a Isla Saona, il colore del mare, la spiaggia che al mattino si colorava di rosa e le albe infinite.

Voglio lasciarvi alle foto, molto più brave di me a raccontare e sono sicura che faranno sognare anche voi.

Un abbraccio a presto con tante novità, promesso!

LOCATION: Republica Dominicana Punta Cana Punta Cana Resort & Club Tortuga Bay


Post originale: https://www.scentofobsession.com/2017/12/honeymoon-republica-dominicana/?utm_source=rss&utm_medium=rss

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Repubblica Dominicana on the road https://www.godominicanrepublic.com/it/2016/08/31/suggerimenti/repubblica-dominicana-on-the-road/#utm_source=rss&utm_medium=rss Wed, 31 Aug 2016 22:49:56 +0000 http://www.godominicanrepublic.com/?p=57290 E’ forse un po’ strano abbandonare un cliché e pensare alla Repubblica Dominicana come una meta di viaggio, anziché destinazione prediletta per chi ama i villaggi all-inclusive. Eppure, credeteci, affrontare questo viaggio è stato davvero una bellissima esperienza. Il mare caraibico, le spiagge tropicali semi-deserte, la musica sempre nell’aria è l’immaginario che questa destinazione ci […]

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E’ forse un po’ strano abbandonare un cliché e pensare alla Repubblica Dominicana come una meta di viaggio, anziché destinazione prediletta per chi ama i villaggi all-inclusive.

Eppure, credeteci, affrontare questo viaggio è stato davvero una bellissima esperienza. Il mare caraibico, le spiagge tropicali semi-deserte, la musica sempre nell’aria è l’immaginario che questa destinazione ci regala, ma oltre a questo c’è molto di più. C’è da scoprirne la storia, è stata la prima colonia nel Nuovo Mondo dopo la scoperta di Cristoforo Colombo, c’è una vegetazione pazzesca che cambia repentina e stupisce sempre, un entroterra avventuroso dove cimentarsi in cascate, camminate a cavallo, rafting o canopy. Ci sono luoghi dell’isola, dei veri e propri paradisi terrestri che ancora non sono stati contaminati dal turismo e dove immergersi totalmente nella cultura locale, oltre alle acque incredibili che sognerete tutto l’inverno. Quello che ci siamo poste come obiettivo alla nostra partenza, e che siamo certe di esser riuscite a raggiungere, è scoprire la Repubblica Dominicana come destinazione ideale per un viaggio on the road, che porti alla scoperta di luoghi, regali avventure ma che permetta anche di prendersi i propri spazi per rilassarsi e trovare la pace. Qui di seguito, abbiamo redatto un guida con tutti i nostri migliori suggerimenti, e per comodità vi riportiamo anche il nostro calendario di viaggio, quello che vi consigliamo di replicare nei 15 giorni, per fare una vacanza che, vi garantiamo, non dimenticherete.

SANTO DOMINGO 2 notti -> BAYAHIBE/ESCURSIONE ISLA SAONA 2 notti -> LAS TERRENAS 2 notti-> LAS GALERAS 2 notti -> CABARETE 1 notte -> PUERTO PLATA 1 notte -> PUNTA RUCIA 3 notti -> BARAHONA 3 notti -> SANTO DOMINGO

Santo Domingo

Se avete in programma una vacanza in Repubblica Dominicana, non potete non fare una tappa nella capitale, riconosciuta Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, per assaporare la vera cultura e vita dell’isola. La città è una piacevole scoperta grazie al suo ricco patrimonio culturale di monumenti e musei d’arte, per la vibrante vita notturna al ritmo del merengue e della bachata, per l’ampia selezione di ristoranti tradizionali e gourmet, e per il suo giardino botanico unico.

Dove Dormire: Per immergerci appieno nell’atmosfera della città abbiamo optato per la bellissima Casa Museo El Beaterio nel centro della zona coloniale. Uno degli edifici più antichi della città, che vi coccolerà con la sua piccola e verdissima corte interna, e vi farà facilmente immaginare come fosse la vita di un tempo. Un’alternativa che consigliamo, almeno per una notte, è la magnifica Casa del XVI dai dettagli super curati.

Dove Mangiare: Per pranzo, tappa indiscussa nel prestigioso Travesías – “Alta Cucina d’Autore”, dove si possono gustare piatti tradizionali reinterpretati dalla chef Tita oppure da Lurel, un delizioso luogo nella zona “cool” della città, Piantini. Chi vuole gustare i sapori locali in contesti più tipici, invece, deve assolutamente passare da Meson de Bari (lo abbiamo adorato) o da Mariposa, entrambi nella zona coloniale.

Shopping: Nell’area coloniale merita una visita l’atelier della nota stilista dominicana Jenny Polanco, o ci si può perdere tra le espadrillas da La Alpargateria anche posticino ideale per aperitivo o dopo cena, oppure acquistare un oggetto di design presso la Galeria Toledo, le ceramiche artigianali a Casa Alfarera, e per gioielli, tessuti e altri oggetti per la casa niente di meglio che Casa Quien (ospita una corte davvero carina dove fer,arsi per un aperitivo).

Cosa Fare: Per concludere la giornata in bellezza, la vita notturna di Santo Domingo è vivace e coinvolgente: si svolge soprattutto nella zona coloniale negli eleganti locali come Bar Lucia 203, Casa di Teatro, Bar Parada 77 e Sabina Bar dove assistere a concerti dal vivo di merengue, son e bachata. Risalenti al XVI secolo, le Ruinas di San Francisco, il primo monastero delle Americhe, oggi é famoso per gli spettacoli di musica dal vivo Bonyé che attirano centinaia di persone le domeniche al tramonto.

Bayahibe/Escursione Isla Saona

Bayahibe dista a circa un ora e mezza da Santo Domingo, e spostarsi fino a qui vale la pena principalmente per l’escursione a Isla Saona.

Il porticciolo di Bayahibe non è niente male e offre anche una serie di ristoranti interessanti, noi ci siamo fermati ad un ristorante fusion: il Chikyblu, molto colorato e con la musica alta, offre una buona varietà di ceviche e sushi dagli abbinamenti non scontati. Per dormire, la notte prima e quella dell’escursione, vi consigliamo di cercare un appartamento su AirBnB, non troverete nulla di speciale e difficilmente sul mare visto che tutta questa costa è monopolizzata dagli hotel all-inclusive, ma l’intera giornata di mare alla favolosa Isla Saona saprà ripagare l’accomodation non proprio al top. L’escursione, vi consigliamo di programmarla prima di partire contattando “Il Toscano” di Mariposa Tours, sono i migliori con cui fare l’escursione, forse costerà qualcosa di più ma vi garantiranno le spiagge meno affollate e un gruppo ristretto di partecipanti. Isla Saona è un paradiso, sarà una delle spiagge che più ricorderete di tutta la vacanza.

Las Terrenas

Da Bayahibe a Las Terrenas ci metterete una mezza giornata di viaggio ma la strada, soprattutto il tratto che attraversa l’isola fino ad arrivare a destinazione, è da togliere il fiato. Passerete tratti di giungla e rocce rossissime tra le quali hanno ricavato la strada fino ad arrivare al paesino di Las Terrenas nella penisola di Samanà. A questo punto starete affrontando la prima vera fase del viaggio, iniziando ad assaporare il gusto della Repubblica Dominicana.

Dove Dormire: Abbiamo optato per ACAYA, un hotel a gestione francese, una bellissima casa coloniale in legno che affaccia sulla deliziosa Playa Bonita. Qui la natura rigogliosa arriva al perimetro di una spiaggia dorata dal mare turchese che offre anche qualche spot per il surf. Se volete fare pratica, l’hotel dispone di una carinissima scuola di surf. Se quello che desiderate è un’esperienza da mille e una notte, invece, il soggiorno imperdibile è al Peninsula House.

Dove Mangiare: La cucina migliore che abbiamo provato inzona è all’ACAYA hotel, ma anche quella dell’Atlantis hotel poco più avanti non è niente male. Se vi spostate nel paese di Las Terrenas potrete trovare tanti baretti sul lungomare sia verso destra che a sinistra dell’incrocio che porta al mare. Nella zona dei pescatori potete anche acquistare un pesce appena pescato e farvelo cucinare nei chioschetti sulla spiaggia.

Cosa Fare: Non potrete fare a meno di esplorare le bellissime spiagge e baie della zona. Un piccolo angolo di paradiso si trova proprio uscendo dalla ACAYA hotel percorrendo la spiaggia andando a sinistra guardando il mare, prima dell’apertura di una baia più ampia, si crea una zona dall’acqua limpidissima, cristallina e placida. Da qui abbiamo continuato a passeggiare lungo tutta la lunga baia. Non molto più avanti dalla punta che vi abbiamo descritto c’è un piccolo ritrovo di pescatori che propone pesce fresco e aragoste appena pescate, un’esperienza che vi consigliamo per pranzo. Playa Coson una lingua di sabbia super selvaggia tra le palme dove potete pranzare in un chioschetto che si chiama Luis Parillada. Da vedere anche Playa Moron.

A pochi chilometri di distanza da Las Terrenas in direzione Las Galeras c’è “Il Salto el Limon”, una cascata nell’entroterra che offre un avventuroso itinerario attraverso la giungla prima di raggiungere una cascata che cade per 40 metri dall’alto della Sierra de Samaná. I circa 2,5 km per arrivarvi possono essere percorsi a cavallo, noi lo abbiamo fatto ed è stato divertente.

Las Galeras

E’ una tranquilla cittadina di pesatori, e con una buona dose di spiagge spettacoli. Selvaggia, verdeggiante, con insenature e baie è un vero tesoro naturale. Meta di un turismo indipendente, non troverete nessun resort, ma più spesso europei innamorati di questo luogo che hanno deciso di trasferirsi qui. Non farete difficoltà a capire il perchè.

Dove Dormire: Villa Serena, aaaah Villa Serena! Come l’abbiamo amata. Una meravigliosa casa coloniale originale, un tempo casa di villeggiatura di una ricca famiglia dominicana, oggi con il suo fascino intatto, sa ospitare con grazia e coccolare i propri ospiti. La villa si affaccia su un giardino tropicale curatissimo, e una piccola spiaggia privata dall’acqua cristallina. Di fronte, un’isolotto di corallo raggiungibile con i kayak in dotazione, è un escape perfetto.

Dove Mangiare: Di giorno, dovete provare l’esperienza di mangiare pesce fresco alla griglia direttamente in spiaggia con una piña colada fatta di ananas tritato insieme al cocco fresco. Il posto ideale per provare questa esperienza è Playa Rincon. Per cena potete provare El Cabito un ristorante che nasce su una scogliera e regala una vista mozzafiato, oppure se volete qualcosa di più alla mano optate per The End Of The Road. Dopo aver provato più ristoranti abbiamo decretato che il nostro preferito è quello di Villa Serena, annesso alla villa è una dependance esagonale in legno bianco e azzurro dagli arredi tradizionali dominicani. In cucina c’è una vera e propria “Mami” che ha cucinato l’aragosta più buona che abbiamo assaggiato nella Repubblica Dominicana!

Cosa Fare: Playa Rincon, 4.8 km di insenatura con una spiaggia ancora incontaminata conosciuta per la sua sabbia bianca, per le acque tranquille e onde placide. Come dicevamo, sull’estremità sinistra della spiaggia troverete i chioschetti che cucinano pesce fresco nei modi più tradizionali. Qui troverete molti dominicani in festa soprattutto nel weekend. Se cercate più tranquillità, costeggiando la spiaggia e andando verso l’estremità destra c’è una spiaggia più piccolina con le sdraio e un baretto un po’ più organizzato. Altre spiagge da vedere sono: PlayitaPlaya Fronton e Playa Madama.

Il Parco Nazionale Los Haitises é uno dei gioielli della rete di parchi nazionali della Repubblica Dominicana. Los Haitises significa in Taino “terreno collinare”, e il parco ospita una delle ultime foreste pluviali dell’isola. Il Parco, che ha anche un’estesa area popolata da mangrovie, ricopre un’estensione di 1600 km². Un miracolo naturale pieno d’isolotti e grotte, la cui giungla é stata usata come sfondo per il film Jurassic Park.

Cabarete

Per il windsurf, il kiteboarding o il laser sailing: questo é il posto giusto per imparare e praticare sport acquatici tutto l’anno. Nei fine settimana, soprattutto d’estate, le barche a vela in mare e i kiteboard colorati in aria sono il soggetto perfetto per bellissime fotografie. Una cittadina di mare con piccoli hotel e ristoranti in all’aperto. Nella strada che percorrerete da Las Galeras fino a qui, concedetevi un pit-stop a Playa Grande, circa a metà tragitto, per un pranzo nei bellissimi  e super colorati chioschetti sul mare. Se il vostro budget per il viaggio è alto, vi consigliano anche di soggiornare un paio di notti al Playa Grande Beach Club, un vero paradiso dal sapore coloniale, dalla bellezza e cura indescrivibile.

Dove Dormire: Noi abbiamo optato per una soluzione 100% naturale, il Casa Maravilla Beachfront Eco Lodge, alcuni piccoli lodge a più piani organizzati attorno ad una piscina a forma di fagiolo, e di fronte al mare. Susie, la ragazza che si occupa dell’accoglienza è suer carina e vi farà sentire come a casa.

Dove Mangiare: A Cabarete non mancano certo le proposte in fatto di ristoranti, lungo tutta la spiaggia ne sorgono numerosi, tutti con le lucine, la musica dal vivo e i menù principalmente locali. Dobbiamo ammettere però che i nostri pasti ideali li abbiamo consumati in due locali specializzati in cibo organico e bio, una vera prelibatezza, praticamente la Mecca dopo 10 giorni di cucina dominicana. Il primo che vogliamo consigliarvi è Fresh Fresh, si trova lungo la strada principale, sul retro ha un delizioso dehor dove potrete gustare colazioni, pranzi o cene. L’altro si chiama Clorofila, lo avevamo scoperto facendo ricerca su Instagram, una piccola barachetta colorata di azzurro puffo, che offre ogni giorno un piatto unico differente con una selezione di verdure del loro orto cucinate fresche.

Cosa Fare: La pausa per i surfisti è a Playa Encuentro tra Sosúa e Cabarete. La spiaggia di Cabarete é definita come un “perfetto reef break a destra”. Nella vera tradizione del surf, l’ora migliore per cacciare le onde é al mattino presto.

Puerto Plata

Puerto Plata é la provincia in cui si trovano i resti dei primi insediamenti europei nelle Americhe. Le tre Caravelle di Cristoforo Colombo sbarcarono qui nel 1492 e le fu dato il nome di La Isabella. Furono poi le nubi argentate sulla cima della montagna Isabel de Torres, all’origine dell’attuale nome della città che vanta la maggior presenza di case del tardo XIX secolo in stile neoclassico e vittoriano di tutti i Caraibi, dando a Puerto Plata un inconfondibile fascino. Oltre alla visita al centro cittadino e alle belle spiagge della zona è possibile, attraverso una teleferica, arrivare alla cima della montagna e così visitare i giardini botanici e godere della viste panoramica sulla città.

Dove Dormire: Il centro della città non offre vere e proprie sistemazioni per dormire, o comunque nulla che consiglieremmo. Noi abbiamo optato per una soluzione super confortevole, l’elegante boutique hotel & spa Casa Colonial sulla spiaggia di Playa Dorada. Se cercate relax e coccole lussuose vista mare, questo è quello che fa per voi.

Dove Mangiare: Nel centro di Puerto Plata ci siamo cimentati nel testare uno dei piatti tipici della repubblica dominicana, il mofongo. Esperienza che non ci sentiamo particolarmente di consigliare… In compenso abbiamo trovato un posto dove mangiare bene la cucina tradizionale ma servita con abbinamenti non banali: Mares Restaurant. Qui l’atmosfera è davvero speciale, siamo sicuri lo apprezzerete. Quello che per noi però ha la cucina del livello migliore è ancora una volta il ristorante dell’hotel Casa Colonial, Lucia, qualità ottima prezzi non eccessivi.

Cosa Fare: saltare e farsi scivolare lungo le 27 cascate di Damajagua! Accompagnati da guide locali che vivono nella comunità, questa é un’esperienza da non perdere.
PS. non fate come noi, le chiavi della macchina, lasciatele alla reception, e non nella tasca del costume!

Punta Rucia

E’ il paradiso all’improvviso. La guida ne parla appena dedicandogli un piccolo paragrafo, noi ne vorremmo tessere le lodi. Un luogo semplice, un piccolo paese di pescatori, dove la vita scorre lenta lambita da un mare spettacolare e dai tramonti indimenticabili. Se volete davvero staccare la spina e allontanare ogni pensiero noioso, questo è ciò che fa per voi.

Dove Dormire: Come vi anticipavamo questo è un piccolo villaggio incontaminato dal turismo, anche se le poche strutture che danno ospitalità sono davvero belle. Noi abbiamo dormito al Punta Rucia Lodge, una manciata di curatissimi lodge sulla spiaggia. L’unica pecca, il ristorante, consigliamo vivamente di non cimentarvi. Altro posto dove abbiamo soggiornato è il Cayo Arena Beach Eco Hotel, situato su un piccolo lembo di sabbia e gestito da un disponibilissimo signore spagnolo, è un piccolo edificio  con solo 4 camere a quattro passi dal mare, e un paio di amache dove lasciarsi cullare. Prezzo onestissimo, esperienza favolosa.

Dove Mangiare: un posto sopra tutti, da Carmen. E’ una barachetta lungo l’unica strada del paese, vi allestirà un tavolo sulla spiaggia e cucinerà per voi un buon pesce appena pescato in stile creolo. Per il dopo cena, non dovrete fare altro che seguire la musica fino a che arriverete ad una sala da biliardo all’aperto, unico posto di ritrovo del paese, dove i ragazzi locali si ritrovano per giocare a domino e scatenarsi in qualche ballo. Per pranzo vi consigliamo Playa La Ensenada, ricca di chioschetti sul mare offre un’esperienza da veri local dominicani.

Cosa Fare: La destinazione di Punta Rucia, è forse più conosciuta come punto di partenza per le escursioni a Cayo Arena, un atollo di finissima sabbia corallina, 15 minuti a largo del villaggio. Per arrivarci si passa dalle piscine naturali, e da un’incredibile foresta di mangrovie. Una volta a destinazione non crederete ai vostri occhi. Una striscia sottilissima di sabbia, sulla quale sorgono una manciata di capanne che offrono un po’ di ombra. L’atollo, di origine vulcanica, è anche un ottimo spot per lo snorkeling, il più bello che abbiamo visto nella Repubblica Dominicana. Vi consigliamo di partire alla mattina presto, alle 8 circa, perché alle 10 circa arrivano le imbarcazioni più grandi con i turisti che arrivano da Puerto Plata con le escursioni organizzate. Soggiornando a Punta Rucia potrete contrattare il giorno prima il prezzo, e riservare una piccola imbarcazione tutta per voi.

Barahona

Questo é il Far West della Repubblica Dominicana, un luogo che si contraddistingue per i suoi paesaggi, le spiagge da surf, la biodiversità, le foreste e l’avvistamento degli uccelli. Sebbene tra le meno esplorate dal turimo, offre davvero tante cose da fare e da vedere tanto che è bene dedicarci qualche giorno. Unica nota importante da sapere, qui il mare pur affacciandosi sul mar dei Caraibi, non è quello placido da cartolina ma potente come l’oceano aperto. Unica eccezione il pardiso naturale della spiaggia Playa de las Aguilas, una lingua di sabbia corallina bianca incontaminata raggiugibile solo via mare, ma credeteci sarà la spiaggia più bella che avrete mai visto in vita vostra.

Dove Dormire: Abbiamo trovato la sistemazione ideale nella magnifica Casa Bonita arroccata su una piccola collina, con una vista spettacolare sulla giungla e dell’oceano, vi sentirete davvero coccolati. Una cucina ottima, attenzione dei dettagli, e una infinity pool che si mimetizza con il blu del mare. Come alternativa, potete optare per la Casa Del Mar, di proprietà di italiani, ma molto molto bello.

Dove Mangiare: Barahona é la zona di maggior produzione di frutta e verdure fresche, specialmente di caffè e banane. Piatti di riso e pesce fritto e stufati, in umido o arrosto sono le specialità locali nei ristoranti Brisas del CaribeMaría Montez o la Rocca. Se anche non doveste soggiornare al Casa Bonita ve lo consigliamo comunque per una cena coi fiocchi.

Cosa Fare:
Tour in Canopy: Una breve ma piacevole avventura in zipline che attraversa uno specchio d’acqua e plana su una foresta tropicale. L’attività è gestita da Casa Bonita, ma é aperta al pubblico. Il tour in canopy finisce in modo strategico nel Tanama Eco Spa, in cui vengono utilizzati ingredienti locali per i trattamenti.
Surf: Barahona é la principale destinazione dei surfisti professionisti. Le spiagge raccomandate sono Barranca, Bahoruco, Ciénaga, San Rafael, Paraíso e Los Patos. La Federazione Dominicana Surfisti vi organizza varie manifestazioni.
Villa Miriam: Questa é una casa privata tra le montagne dove il fiume San Rafael é stato incanalato perché formasse diverse piscine di acqua dolce fredda che aiutano a rilassare il corpo e la mente.
Le miniere di Larimar: Questo é l’unico posto al mondo in cui vi é una miniera di Larimar, la pietra semi-preziosa usata nella gioielleria dominicana. I minatori locali passano dalle otto alle nove ore al giorno a realizzare il lavoro di scavo di questa rara pietra blu a 213 metri di profondità all’interno della montagna. E’ possibile visitare la miniera con un tour operator del posto o visitare la locale bottega artigiana dove acquistare la pietra di Larimar e vedere il taglio e il processo di pulitura.

Spiagge: Come vi anticipavamo, non c’é una barriera protettiva, per cui le spiagge di Barahona sono aperte al mare dei Caraibi e i nuotatori devono essere prudenti e consigliamo di indossate ciabatte chiuse perché la spiaggia é acciottolata. Quemaito, a circa 10 km dalla città di Barahona, è una spiaggia frequentata dai locali, e come la maggior parte delle spiagge di Barahona, é incorniciata da montagne verdi e palme. San Rafael é un’altra spiaggia famosa che sorge nel punto in cui l’omonimo fiume sfocia in mare. Imperdibile l’escursione a Playa de Las Aguilas.

Shopping: Il caffè a Polo, il Larimar a Paraíso, le sedie a dondolo a La Lista, le marmellate di frutta e le tipiche bambole prodotte dalla cooperativa delle donne di Coopdeci a La Ciénaga. Il mercato di Barahona per i prodotti freschi, tra cui i famosi platani (un tipo di banana) di Barahona. Il Festicafé che si celebra ogni anno a giugno a Polo é una delle più grandi occasioni  per i venditori di artigianato locale.

Informazioni Utili

Mezzo di trasporto: la macchina! Da prenotare online prima della partenza. Se riuscite prendetene una un po’ prestante, e non bassa, le strade sono in buone condizioni ma spesso vi serviranno queste caratteristiche. Ah, non dimenticate di fare l’assicurazione Casco.

Portate con voi i repellenti, in alcuni casi le zanzare potrebbero darvi noia.

Il sito e la app www.godominicanrepublic.com?utm_source=rss&utm_medium=rss sapranno integrare alla perfezione la vostra guida.

Ci pare di aver detto tutto, per maggiori ispirazioni seguite il nostro hashtag #LoversLoveDR.

Buon viaggio!

With LOVE(rs)


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